NEUROPSICOFISIOLOGIA - IL NEUROFEEDBACK
Il Neurofeedback è una tecnica di psicofisiologia clinica non invasiva riconosciuta come valida ed efficace alternativa alla terapia farmacologica, e trova applicazione in molti diversi ambiti. Il principale vantaggio di questa tecnica è la completa assenza di effetti collaterali e controindicazioni.
Il Neurofeedback è una tecnica di psicofisiologia clinica non invasiva riconosciuta come valida ed efficace alternativa alla terapia farmacologica, e trova applicazione in molti diversi ambiti. Il principale vantaggio di questa tecnica è la completa assenza di effetti collaterali e controindicazioni.
IL NEUROFEEDBACK NON PUO' SOSTITUIRE LA PSICOTERAPIA
Se inserito all’interno del processo terapeutico, il neurofeedback aiuta il cervello a riacquistare la propria capacità di auto-regolazione e organizzazione. Il neurofeedback non si sostituisce alla psicoterapia; sarebbe un grave errore pensarlo. Piuttosto, il neurofeedback si può integrare per dare maggiore significato alla psicoterapia e rendere più efficace l'obiettivo di una vita all’insegna dell’auto-regolazione. Questo perchè abbinando psicoterapia e neurofeedback è possibile lavorare contemporaneamente direttamente sulla mente (psicoterapia) e sulle reti neurali (neurofeedback), ottimizzando quindi le risorse disponibili.
Il neurofeedback quindi è un importante strumento a supporto della psicoterapia.
Il neurofeedback quindi è un importante strumento a supporto della psicoterapia.
e' possibile fare un training di neurofeedback senza la psicoterapia?
Presso il nostro centro applichiamo l'uso esclusivo del neurofeedback solo nei in casi in cui sia davvero difficile utilizzare la terapia verbale, come ad esempio nei casi di spettro autistico.
Per i minori che necessitano di neurofeedback per ADHD o altre tematiche viene effettuata una valutazione di caso in caso. In ogni caso, per i minori è sempre prevista come condizione necessaria la terapia familiare.
Per i minori che necessitano di neurofeedback per ADHD o altre tematiche viene effettuata una valutazione di caso in caso. In ogni caso, per i minori è sempre prevista come condizione necessaria la terapia familiare.
un po' di informazioni sul neurofeedback
cos'E'?Il Neurofeedback è un vero e proprio allenamento di alcuni parametri del Sistema Nervoso.
come funziona?
Nel Neurofeedback si effettua un training del Sistema Nervoso Centrale, ottenendo una modulazione e l’autoregolazione dell’attività cerebrale. Presso il Laboratorio si effettuano diversi tipi di Neurofeedback: EEG (attività elettrica cerebrale), HEG (attivazione del flusso sanguigno cerebrale), Potenziali Elettrodermici.
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Il feedback, che viene fornito immediatamente sotto forma grafica e uditiva, permette un monitoraggio costante della funzione allenata e quindi l’apprendimento della capacità di modificarne il funzionamento.
come si pianifica il training?
La valutazione psicofisiologica viene sempre effettuata insieme ad un’accurata valutazione clinica. Sulla base dei dati ottenuti e del parere professionale del neuropsicologo si pianifica il training.
Nel neurofeedback si effettua una mappatura cerebrale (qEEG) ed in base ai risultati ottenuti si pianifica il tipo di training cerebrale globale per riportare equilibrio dove necessario. Alle diverse patologie, infatti, corrisponde un pattern di attivazione cerebrale peculiare, che se modificato aiuta la riduzione dei sintomi.
Nel neurofeedback si effettua una mappatura cerebrale (qEEG) ed in base ai risultati ottenuti si pianifica il tipo di training cerebrale globale per riportare equilibrio dove necessario. Alle diverse patologie, infatti, corrisponde un pattern di attivazione cerebrale peculiare, che se modificato aiuta la riduzione dei sintomi.
IN GENERALE, per cosa si usa?
Per ridurre o eliminare sintomi (es. dolore, ansia, difficoltà attentive) o per aumentare la condizione di benessere (es. riduzione dello stress) o aiutare nel miglioramento della performance (cognitiva, sportiva, artistica). Alcuni dei disturbi e delle condizioni per le quali utilizziamo il neurofeedback con successo:
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Presso The BrainLab Group il funzionamento cerebrale viene valutato con una mappatura cerebrale (qEEG) e un profondo ed attento assessment clinico. Il trattamento che viene pianificato ha come obiettivo l’autoregolazione del sistema nervoso centrale: questo avviene tramite l’utilizzo del neurofeedback.
Questa “tecnica”, che richiede una profonda conoscenza dei sistemi e delle funzioni cerebrali da parte del terapeuta, mette il cliente nella posizione di modificare complessi pattern neuronali disfunzionali, che caratterizzano le modalità di funzionamento della persona che si rivolge a noi. Ovvero le abitudini rigide e stabili che il cervello di quella persona sta usando, a prescindere dalle richieste ambientali, e che gli lasciano scarsi gradi di libertà nell’essere la persona che vorrebbe essere. Pattern che hanno quasi sempre origini relazionali e che possono manifestarsi a livello emotivo, comportamentale, cognitivo e somatico.
Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare, il neurofeedback non è solo una terapia ma un vero e proprio allenamento del cervello, volto a modificare la produzione di onde cerebrali, in termini quantitativi e qualitativi. E’ un trattamento basato sulla neuroplasticità.
Il neurofeedback quindi si rivolge al cervello, non alla mente. E questa è una cosa assai potente e che apre a molte possibilità, soprattutto perché la psicoterapia tradizionale, tipicamente verbale, da sola spesso non riesce ad avere effetto su diverse aree cerebrali che tengono in scacco la mente: in questo modo quindi diamo ai pazienti la possibilità, occupandoci insieme del loro cervello, di riuscire a usare la mente. Di avere loro, e non la loro mente, il controllo sulla propria vita.
E’ importante sapere che presso il BrainLab non ci limitiamo ad un tipo di “neurofeedback tecnico”, che consiste solo nell’applicazione di sensori EEG nel posto giusto e scegliendo il protocollo adatto in base agli esiti della mappatura cerebrale (qEEG). Al contrario, è necessario conoscere la storia relazionale e psicologica della persona che si rivolge a noi: serve capire come le diverse esperienze possono avere impattato sulle diverse aree e reti cerebrali di quella persona, condizionandone il funzionamento, e serve integrare il trattamento di neurofeedback con diversi livelli d’intervento psicologico. I nostri terapeuti hanno un solido background nel campo delle neuroscienze, e per questo aderiscono al nuovo modo di fare psicoterapia, definito di “neuropsicoterapia” che si colloca in una cornice strettamente neuroscientifica.
Quindi il neurofeedback viene applicato in una cornice di neuropsicoterapia, che tiene in particolare considerazione l’importanza delle relazioni interpersonali dell’intera storia di vita, in linea con le più recenti scoperte della neurobiologia interpersonale, che si occupa di come il nostro cervello si sviluppa, si struttura e si modella sulla base della nostra esperienza relazionale.
Poiché le relazioni per noi sono un aspetto imprescindibile del lavoro, nei casi in cui il paziente sia un bambino o un adolescente è necessaria la presa in carico di tutto il nucleo familiare, che ha un ruolo determinante nel successo della terapia .
La terapia viene co-costruita grazie alla partecipazione del paziente al processo. Questo tipo di terapia è come un gioco di specchi: il neurofeedback è come uno specchio per il cervello, e il terapeuta lo è per la mente del paziente.
Il neurofeedback deve essere inteso come allenamento funzionale a favorire - attraverso la rimodulazione dei vari pattern cerebrali - quella neuroplasticità indispensabile per poter usare in modo adattivo la mente, aiutando la persona a risolvere o ridurre in modo significativo il disagio per cui si rivolge a noi.
Questa “tecnica”, che richiede una profonda conoscenza dei sistemi e delle funzioni cerebrali da parte del terapeuta, mette il cliente nella posizione di modificare complessi pattern neuronali disfunzionali, che caratterizzano le modalità di funzionamento della persona che si rivolge a noi. Ovvero le abitudini rigide e stabili che il cervello di quella persona sta usando, a prescindere dalle richieste ambientali, e che gli lasciano scarsi gradi di libertà nell’essere la persona che vorrebbe essere. Pattern che hanno quasi sempre origini relazionali e che possono manifestarsi a livello emotivo, comportamentale, cognitivo e somatico.
Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare, il neurofeedback non è solo una terapia ma un vero e proprio allenamento del cervello, volto a modificare la produzione di onde cerebrali, in termini quantitativi e qualitativi. E’ un trattamento basato sulla neuroplasticità.
Il neurofeedback quindi si rivolge al cervello, non alla mente. E questa è una cosa assai potente e che apre a molte possibilità, soprattutto perché la psicoterapia tradizionale, tipicamente verbale, da sola spesso non riesce ad avere effetto su diverse aree cerebrali che tengono in scacco la mente: in questo modo quindi diamo ai pazienti la possibilità, occupandoci insieme del loro cervello, di riuscire a usare la mente. Di avere loro, e non la loro mente, il controllo sulla propria vita.
E’ importante sapere che presso il BrainLab non ci limitiamo ad un tipo di “neurofeedback tecnico”, che consiste solo nell’applicazione di sensori EEG nel posto giusto e scegliendo il protocollo adatto in base agli esiti della mappatura cerebrale (qEEG). Al contrario, è necessario conoscere la storia relazionale e psicologica della persona che si rivolge a noi: serve capire come le diverse esperienze possono avere impattato sulle diverse aree e reti cerebrali di quella persona, condizionandone il funzionamento, e serve integrare il trattamento di neurofeedback con diversi livelli d’intervento psicologico. I nostri terapeuti hanno un solido background nel campo delle neuroscienze, e per questo aderiscono al nuovo modo di fare psicoterapia, definito di “neuropsicoterapia” che si colloca in una cornice strettamente neuroscientifica.
Quindi il neurofeedback viene applicato in una cornice di neuropsicoterapia, che tiene in particolare considerazione l’importanza delle relazioni interpersonali dell’intera storia di vita, in linea con le più recenti scoperte della neurobiologia interpersonale, che si occupa di come il nostro cervello si sviluppa, si struttura e si modella sulla base della nostra esperienza relazionale.
Poiché le relazioni per noi sono un aspetto imprescindibile del lavoro, nei casi in cui il paziente sia un bambino o un adolescente è necessaria la presa in carico di tutto il nucleo familiare, che ha un ruolo determinante nel successo della terapia .
La terapia viene co-costruita grazie alla partecipazione del paziente al processo. Questo tipo di terapia è come un gioco di specchi: il neurofeedback è come uno specchio per il cervello, e il terapeuta lo è per la mente del paziente.
Il neurofeedback deve essere inteso come allenamento funzionale a favorire - attraverso la rimodulazione dei vari pattern cerebrali - quella neuroplasticità indispensabile per poter usare in modo adattivo la mente, aiutando la persona a risolvere o ridurre in modo significativo il disagio per cui si rivolge a noi.
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