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Il sonno è un processo fondamentale per l’essere umano, come alimentarsi e respirare, ed è necessario per molte funzioni organiche, come:
…ma cosa succede nel nostro cervello durante il sonno? Il sonno ha una struttura ben precisa, con andamento ciclico in cui si alternano stadi alternati di fasi NREM (ovvero non-rem) e fasi REM, caratterizzate da movimenti rapidi degli occhi. In una normale notte di sonno si verificano da quattro a sei cicli alternati di fasi NREM e REM. FASI DEL SONNO Quando siamo svegli, il cervello dovrebbe produrre le frequenze di alpha e beta. In questa modalità diciamo di essere nella fase del sonno 0. Quando siamo pronti per dormire, il nostro cervello si sposta nella Fase 1 (addormentamento), che dura mediamente da 3 a 12 minuti: abbiamo gli occhi chiusi, siamo rilassati, pronti per addormentarci. In questo momento la nostra attività cerebrale rallenta, spostandosi dalle frequenze alpha e beta verso le frequenze theta – alpha scende (veglia fisiologica) e theta sale. Ciò che caratterizza i cambiamenti dalla Fase 1 alla Fase 2 del sonno sono i cosiddetti “fusi del sonno”, ovvero scariche nella frequenza 12-15 Hz nella corteccia sensori-motoria e i “complessi K”. La Fase 2 del sonno (sonno leggero), che dura in media da 10 a 20 minuti, è quando di fatto si passa allo stato incosciente. Nell’attività elettrica registrata con l’Elettroencefalogramma (EEG) vediamo un rallentamento caratterizzato dalla presenza di onde theta e di fusi del sonno (scariche di ritmo SMR) e di complessi K (entrambi questi ultimi sono coinvolti nel rilassamento e nella condizione di calma fisica). In questa fase si alternano periodi spontanei di tonicità muscolare insieme a periodi di rilassamento muscolare. La frequenza cardiaca rallenta, la temperatura corporea diminuisce. Trascorso il tempo necessario, scivoliamo nella Fase 3 del sonno (sonno profondo), della durata di circa 10 minuti, in cui la produzione di onde theta viene sostituita dalla presenza di onde delta. A questo punto siamo entrati in un sonno intenso e profondo. E’ in questa fase che avviene il recupero fisico necessario per il benessere del nostro corpo. Da questa fase si passa alla Fase 4 del sonno (sonno molto profondo), con una netta produzione di onde delta. Se la persona viene svegliata in questo stadio – come anche nella Fase 3 - può avvertire, per qualche minuto, un senso di disorientamento. Dopo circa 90 minuti dall’addormentamento entriamo nella Fase REM, in cui produciamo movimenti oculari veloci (Rapid Eye Movements, da cui deriva l’acronimo REM) e in cui sognamo. Simultaneamente compare anche la paralisi della maggior parte dei muscoli volontari, che impedisce la possibilità di “agire” ciò che stiamo sognando. Questa è la fase che ci permette il recupero psicologico. Il primo periodo REM dura tipicamente 10 minuti, mentre l’ultimo può durare anche un’ora. Nella fase REM, il nostro cervello produce una grande quantità di onde alpha e beta, al punto che spesso è molto difficile, solo leggendo un tracciato EEG, se il cliente sta davvero dormendo oppure se è sveglio! Il sonno REM presenta vari tipi di onde cerebrali: è un mix di un intenso stato di eccitazione cerebrale e di immobilità muscolare, per questa ragione è talvolta chiamato sonno paradosso. Dalla Fase REM, il cervello ritorna poi alla Fase 2 e ricomincia il processo dall’inizio. PROBLEMI DEL SONNO Dato che durante il sonno la nostra attività deve seguire diverse fasi, con diverse caratteristiche, quando una o più di questa fasi non è ottimale, possono verificarsi vari problemi: Insonnia (difficoltà di addormentamento) Insonnia terminale (risvegli notturni con impossibilità di riaddormentarsi) Sonno senza riposo (sonno agitato con molto movimento, tensione muscolare ecc) Sonno intermittente (multipli risvegli notturni durante la notte) Sonno non ristoratore (difficoltà di risveglio, con stanchezza fisica o psicologica) Tutte queste difficoltà sono risolvibili dopo avere effettuato una adeguata analisi del funzionamento cerebrale, che può essere svolta attraverso una MAPPATURA CEREBRALE (qEEG o EEg Quantitativo). Con questo esame è possibile vedere quali pattern cerebrali sono presenti e che possono impedire un fisiologico passaggio tra le varie fasi del sonno. In seguito, un TRAINING DI NEUROFEEDBACK GLOBALE può aiutare a risolvere le difficoltà riscontrate, grazie alla sua capacità di migliorare la funzionalità in molte aree cerebrali. Nel prossimo articolo parleremo di COSA SUCCEDE NEL NOSTRO CERVELLO QUANDO NON DORMIAMO Seguite il BrainBlog nei prossimi giorni!!
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AuthorDott.ssa Samantha Miazzi, fondatore e direttore scientifico di The BrainLab Group. Archives
Agosto 2024
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