L'attaccamento disorganizzato, è uno dei quattro principali stili di attaccamento. Gli stili di attaccamento sono modelli di comportamento e risposte emotive che si sviluppano nella prima infanzia e influenzano le relazioni per tutta la vita.
I quattro stili di attaccamento includono l'attaccamento sicuro e tre tipi di attaccamento insicuro: attaccamento ansioso, attaccamento evitante e attaccamento disorganizzato. L'attaccamento disorganizzato si forma tipicamente quando un bambino sperimenta un mix confuso di comportamenti da parte del genitore o del caregiver, che porta al desiderio di evitarli ma anche di avvicinarsi a loro. Segnali di attaccamento disorganizzato. L'attaccamento disorganizzato può manifestarsi in modo diverso nei bambini e negli adulti. Ecco alcuni segnali comuni a cui prestare attenzione. I bambini con attaccamento disorganizzato tendono a:
Gli adulti con attaccamento disorganizzato spesso:
Di seguito alcuni esempi di manifestazioni di attaccamento disorganizzato.
Le cause di un attaccamento disorganizzato. Un esempio di cure incoerenti e trascuranti può essere anche l’abitudine di lasciare piangere il bambino per non “viziarlo” o, come dicevano i vecchi libri di pedagogia, “perchè fa bene ai polmoni”. Questo comportamento, invece di essere di supporto allo sviluppo del bambino, fa sì che quest’ultimo percepisca il genitore come indisponibile. In altre situazioni, ad esempio quando il bambino mostra dei sintomi di disagio, il caregiver potrebbe a volte rassicurarlo e altre volte punirlo, magari per la stanchezza. I bambini esposti a stressor di questo tipo possono lottare per sviluppare un modello interno coerente delle relazioni, il che può portare a difficoltà nella regolazione emotiva e nelle interazioni interpersonali più avanti nella vita. Inoltre, i genitori che hanno traumi irrisolti o problemi di salute mentale possono inavvertitamente trasmettere ai propri figli le loro difficoltà di attaccamento. Anche la genetica può contribuire. Condizioni come ansia, depressione o disturbi di personalità spesso condividono caratteristiche comuni con l'attaccamento disorganizzato, come difficoltà nella regolazione delle emozioni, relazioni instabili e un senso di sé frammentato. È importante notare che, sebbene possano esserci correlazioni, avere un attaccamento disorganizzato non significa necessariamente che una persona svilupperà queste condizioni e viceversa. L'attaccamento disorganizzato può avere un grande impatto sulle relazioni di una persona. Può essere utile comprendere alcuni trigger comuni, tra cui:
Gestire un attaccamento disorganizzato nelle relazioni richiede pazienza e comprensione. Ecco alcuni approcci che puoi adottare se pensi che la persona di fronte a te abbia questo stile di attaccamento:
Un trattamento adeguati da parte di un professionista della salute mentale sono necessari per affrontare questi problemi.
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Vuoti di memoria... stanchezza... sarà Long COVID? Cosa faccio? Si possono regolare i livelli di glicazione e neuroinfiammazione per favorire il recupero della normalità! Webinar gratuito condotto dal dott. Attilio Speciani e dal dott. Mattia Cappelletti Mercoledì 30 Novembre 2022 alle 18:30 Qualche improvviso vuoto di memoria può anche capitare. La parola sembra lì in testa ma non riesce proprio ad uscire, e ricordare alcuni nomi diventa una prova estenuante. Se a questo si aggiunge la stanchezza, c’è sicuramente chi crede di rassicurare dicendo che è solo “colpa dell’età” o “di un po’ di stress”. Può darsi, e talvolta è così, ma alcuni di questi sintomi sono anche specifici del Long COVID e visto che più di metà degli italiani ha comunque avuto una infezione da SARS CoV-2, se queste sensazioni si ripetono e persistono nel tempo, è necessario prendere in seria considerazione anche questa ipotesi. Le acquisizioni scientifiche più recenti hanno consentito di comprendere molto bene i meccanismi con cui il COVID altera i normali processi della memoria, determina stancabilità maggiore e difficoltà di recupero delle energie. Mantiene quindi uno stato di stanchezza e affaticamento che può essere anche molto profondo. Immaginando il cervello come un impianto elettrico, l’infiammazione e la glicazione agiscono “ossidandone i contatti” provocando difficoltà mnemoniche evidenti e creando interferenze sul metabolismo energetico. Attraverso alcune specifiche analisi è però possibile valutare i livelli di glicazione e di infiammazione presenti nell’organismo per aiutare il recupero della normalità e impostare piani nutrizionali personalizzati che consentono di controllare infiammazione e glicazione e favorire il recupero della normalità. Il PerMè Test ad esempio, consente di comprendere a fondo tutti gli aspetti immunologici legati all’alimentazione misurando le citochine e i fattori di glicazione più importanti per capire le cause alimentari di stanchezza e cali di memoria. Tutto questo verrà approfondito dal Dottor Attilio Speciani e dal Dottor Mattia Cappelletti nel Webinar gratuito e aperto a tutti “Quando la stanchezza arriva e la memoria se ne va” Mercoledì 30 Novembre 2022 alle ore 18:30. VUOI SAPERNE DI PIù? di seguito alcuni articoli:video introduttivo all'argomento:Il dott Attilio Speciani è Medico Chirurgo Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica. Membro della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) - Direttore Sanitario SMA srl - Professore a contratto Master in Nutrizione Umana c/o Università degli Studi di Pavia.
Il dott Mattia Cappellettii è Medico Chirurgo Membro della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) - Direttore della ricerca di GEK Lab. GLICAZIONE: Parliamo di diabete ma non solo!
Evitare i danni da Zucchero senza rinunciare al dolce Webinar gratuito condotto dal dott. Attilio Speciani e dal dott. Mattia Cappelletti Giovedì 10 Novembre 2022 alle ore 18,30 Quasi una persona su due, cioè circa la metà del mondo, senza rendersene conto sta gettando le basi per sviluppare il diabete o qualche malattia che ne dipende. Per essere più concreti, il tema riguarderà, nel corso di qualche anno, metà dei propri vicini, dei colleghi di lavoro o metà della famiglia. Il peso sanitario, sociale, economico ed emotivo di questa progressione può essere immenso ma capendone le cause è possibile attuare strategie efficaci che consentono di mantenersi in salute. Il prediabete è una condizione che finalmente è possibile identificare in anticipo e correggere attivando un percorso nutrizionale personalizzato che ne impedisca l’evoluzione. In questo modo si può evitare non solo lo sviluppo del diabete del sovrappeso e obesità ma anche malattie cardiache, neurodegenerazione, demenza, decadimento cognitivo, steatosi epatica e aggravamento di infezioni virali. Con la stessa attenzione, studiando specifici biomarcatori, è possibile aiutare anche i diabetici già riconosciuti a identificare le incongruità dietetiche per ritrovare un rapporto fisiologico con il cibo e con gli zuccheri attraverso un piano nutrizionale personalizzato. Il DIA Day, giornata internazionale del diabete è l’occasione per capire i cambiamenti scientifici che stanno innovando profondamente questo campo, dando a ciascuno la possibilità di prevenzione e terapia personalizzata. Tutto questo verrà approfondito dal Dottor Attilio Speciani e dal Dottor Mattia Cappelletti nel webinar gratuito e aperto a tutti “GLICAZIONE: Parliamo di diabete ma non solo!” Giovedì 10 Novembre 2022 alle ore 18,30 ISCRIZIONE AL WEBINAR: https://cutt.ly/webinardiaday Il dott Attilio Speciani è Medico Chirurgo Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica. Membro della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) - Direttore Sanitario SMA srl - Professore a contratto Master in Nutrizione Umana c/o Università degli Studi di Pavia. Il dott Mattia Cappellettii è Medico Chirurgo Membro della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) - Direttore della ricerca di GEK Lab. LE ESPERIENZE INFANTILI AVVERSE: |
1. Corteccia prefrontale (PFC). Situata dietro la fronte, coinvolta nel controllo degli impulsi, nelle capacità di giudizio e nella previsione delle conseguenze. Quando la PFC è ipoattivata, le persone tendono ad essere impulsive nel parlare o nell’agire, spesso causando seri problemi nella relazione. Le persone che hanno una corteccia prefrontale “appisolata” tipicamente sputano in faccia commenti che fanno soffrire senza pensarci, del tipo “mi sembri ingrassata…” In alcuni casi, queste persone possono anche condurre relazioni extraconiugali, senza valutare quali potrebbero essere le conseguenze del loro comportamento. Possono anche avere difficoltà a dare attenzione al proprio partner. Esprimere pensieri e sentimenti può risultare loro difficile, quindi il compagno o la compagna possono lamentarsi per la mancanza di conversazioni di significato per la relazione. Se la PFC è ipoattivata si può fare fatica a rimanere concentrati e a fare progetti, a portare a termine impegni o a completare le incombenze quotidiane, tutte cose che possono irritare i partner. Anche l’essere ritardatari è una cosa comune, che rappresenta una tendenza inconsapevole a ricercare conflitti o per creare problemi anche quando non ce ne sono. Un po’ un gioco alla “dai, giochiamo al gioco dei problemi”, cosa che può distruggere una relazione. Cosa dicono i partner: “Non mi dà mai attenzioni.” “Dice cose così cattive, mi fa soffrire.” 2. Giro del cingolo anteriore (ACG). Corre longitudinalmente attraverso le aree profonde dei lobi frontali, e agisce come la leva del cambio del cervello. Quando c’è troppa attività nel giro del cingolo anteriore, le persone tendono ad essere rigide e inflessibili, del tipo “o si fa a modo mio o niente”. Possono avere tendenze ossessivo compulsive e arrabbiarsi quando le cose non vanno come dicono loro. I loro partner spesso li descrivono come non cooperativi, difficili o polemici. Questo può essere parecchio impegnativo e complicato in qualsiasi relazione. Le persone che hanno questo tipo di funzionamento non amano i cambiamenti né provare cose nuove, e i partner possono per questo sentirsi ingabbiati nelle solite vecchie routine. Sono anche persone che si preoccupano molto, tengono il muso, non dimenticano i torti subiti e non perdonano se viene fatto qualcosa che percepiscono come errori contro di loro. Ciò significa, tra l'altro, che ai loro partner viene costantemente rinfacciato se hanno fatto qualcosa anche anni prima. Cosa dicono i partner: “Tira in ballo cose successe anni e anni fa.” “Non dice mai mi dispiace” 3. Sistema limbico. Situato vicino al centro del cervello, è coinvolto nella regolazione del tono dell’umore. Quando il sistema limbico è iperattivato, c’è una tendenza alla depressione, negatività e allontanamento dagli altri. Queste persone possono avere difficoltà nello stabilire un legame con il partner. Sono molto esperte nel rilevare cosa non va, inclusi i difetti del partner, cosa che in genere non aiuta in una relazione. Non scherzano, non sono gioiosi, non si sentono attraenti e possono avere uno scarso desiderio sessuale. Altri elementi comuni tra queste persone sono un basso livello di energia e scarsa motivazione, cosa che può evidentemente può essere un problema nelle relazioni. Cosa dicono i partner: “Non vuole stare con le altre persone.” “E’ sempre così negativo, si fa fatica a stare con lui.” 4. Nuclei della base. Situati sotto la corteccia, vicino al sistema limbico, sono coinvolti nell’integrazione delle emozioni, dei pensieri e del movimento. Quando i nuclei della base sono troppo attivi, si ha una tendenza verso l’ansia, il panico, la paura e la tensione. Ci può essere una diminuzione del desiderio sessuale perché il corpo è letteralmente avvolto dalla tensione, soffrono di mal di testa, mal di schiena, hanno problemi di stomaco e altri disturbi somatici. Spesso non hanno l’energia fisica o emotiva per sentirsi attraenti o per provare desiderio sessuale. La maggior parte dei loro ricordi è intrisa di ansia o paura. Possono tendere a evitare i conflitti, cosa che può portare all’impossibilità di confrontarsi con il partner e quindi a far diventare i problemi sempre più grandi, fino a percepirli come insormontabili. Queste persone possono avere il bisogno di compiacere le persone, con il risultato di assumersi troppa responsabilità all’interno della relazione, salvo poi provare risentimento. Tendono a sfinire il partner con la paura che trasmettono costantemente. Cosa dicono i partner: “Nelle situazioni immagina sempre i peggiori scenari possibili.” “E’ sempre troppo apprensivo.” 5. Lobi temporali. Situati dietro alle tempie, sono coinvolti nella stabilità dell’umore, nella detezione degli indizi sociali, nella memoria e nel linguaggio. Quando i lobi temporali non funzionano come si deve, le persone tendono ad avere difficoltà di memoria come dimenticare gli anniversari, i compleanni e altre cose importanti, facendo sentire le persone care ignorate e non amate. Hanno spesso alti e bassi emotivi e per un partner può essere difficile gestire questi sbalzi d’umore. Possono essere lunatici e avere problemi di gestione della rabbia ed esplodere per cose apparentemente insignificanti. Ciò significa che le persone vicine hanno spesso la sensazione di camminare sulle uova quando hanno a che fare con loro. Possono prendere le cose nel modo sbagliato o fraintendere le emozioni altrui, il che può condurre a litigi. Cosa dicono i partner: “Mi aspetto sempre che perda le staffe” “E’ sempre così lunatica che non so mai come comportarmi.” Al BrainLab Group abbiamo notato che quando le relazioni si sgretolano, spesso sono presenti disregolazioni del funzionamento cerebrale, in uno o entrambi i partner. Le cause di questi malfunzionamenti possono essere diverse, ma generalmente sono causate dalla storia personale, dagli eventi passati e dalle relazioni familiari nell’infanzia e nell’adolescenza, che spesso poi si riattivano e riverberano nelle relazioni attuali. Per questo riteniamo che guardare anche al funzionamento del cervello, possibilmente insieme a un intervento di terapia di coppia, sia la chiave per risolvere molte delle problematiche che spesso possono portare alla rottura della coppia o, in caso contrario, a una vita d’inferno. I conflitti coniugali e le altre difficoltà non sono una cosa che può attendere. In questi tempi incerti, il supporto di relazioni serene e solide è più importante che mai, e aspettare che le cose si risolvano da sole non è il giusto approccio. Presso The BrainLab Group possiamo valutare il funzionamento cerebrale attraverso un approfondito assessment clinico e una mappatura cerebrale e prendere in carico la coppia. Il nostro approccio alla terapia di coppia infatti è multidisciplinare e viene declinato in base alla situazione specifica. |
L'obbligo di lockdown in questo contesto di incertezza mette a dura prova tutti, nessuno escluso.
Qui sotto troverete materiali da scaricare utili per voi e per i vostri figli.
Ringraziamo EMDR Italia.
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LIBRETTI
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COMPILANDO IL TEST AVRAI DIRITTO A UNO SCONTO DEL 10% SU UNA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPLETA PRESSO THE BRAINLAB GROUP!
Dementia Risk Assessment Questionnaire
Questo questionario è stato ideato presso un’importante clinica americana per stimare il rischio di sviluppare una demenza. Se la frase è per te vera e rispecchia la tua situazione, scrivi il numero tra parentesi nella linea all’inizio di ogni frase.
____ 1. Un membro della mia famiglia ha una demenza di Alzheimer o altri tipi di demenza (3,5).
____ 2. Più di un membro della mia famiglia ha una demenza di Alzheimer o altre forme di demenza (7,5).
____ 3. Ho avuto un singolo danno alla testa con perdita di conoscenza (2) o diversi lesioni alla testa senza perdita di conoscenza (2).
____ 4. Sono o sono stato dipendente da alcol o da droghe (4,4).
____ 5. Mi è stata diagnosticata una Depressione Maggiore o un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD/ADD) adesso o in passato (2 per le femmine, 4 per i maschi).
____ 6. Ho un regime di alimentazione poco salutare, lontano dalla dieta mediterranea (2)
____ 7. Sono obeso (2).
____ 8. Ho avuto un ictus (10).
____ 9. Ho disturbi cardiaci o infarto (2,5).
____ 10. Soffro di preipertensione o ipertensione (2,3).
____ 11. Soffro di prediabete o di diabete (3,4).
____ 12. Ho fatto cicli di chemioterapia per il cancro (3).
____ 13. Ho avuto crisi epilettiche ora o in passato (1,5).
____ 14. Ho il morbo di Parkinson (3).
____ 15. Soffro di apnea notturna (2).
____ 16. Non ho un alto grado di istruzione (fino alla 3° media) (2).
____ 17. Faccio poco esercizio fisico, meno di due volte a settimana (2).
____ 18. Il mio lavoro non richiede nuovi apprendimenti (2).
____ 19. Soffro di piorrea (2).
____ 20. Presenza di infiammazione nel corpo, come ad esempio alti livelli di omocisteina o proteina C-reattiva (2).
____ 21. Ho fumato sigarette per 10 anni o più (2,3).
____ 22. Ho bassi livelli di estrogeni, nelle femmine (2), o bassi livelli di testosterone nei maschi o nelle femmine (2).
____ 23. Ho un’età che va dai 65 ai 74 anni (2).
____ 24. Ho un’età che va dai 75 agli 84 anni (2).
____ 25. Ho un’età superiore agli 85 anni (2,5).
Somma i numeri scritti alla fine di ogni frase.
Punteggio totale: ____
Se il punteggio è inferiore a 3, hai un basso rischio di sviluppare una demenza.
Se il punteggio è compreso tra 3 e 6, potresti considerare dei controlli periodici.
Se il punteggio è superiore a 6, potresti considerare di fare una valutazione neurologica e neuropsicologica completa al più presto.
SE VUOI USUFRUIRE DELLA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA SCONTATA, INVIACI SUBITO UNA MAIL PER RICHIEDERE UN APPUNTAMENTO E SPECIFICANDO "CODICE SCONTO 10% NEUROPSY". RICEVERAI ANCHE IN OMAGGIO LA NOSTRA MINI-GUIDA "SAI QUALI SONO I SEGNI DELL'ALZHEIMER?"
INOLTRE, SE TI INTERESSA IL QUESTIONARIO SPECIALISTICO SULLA GRAVITA’ E IL GRADO DI PROGRESSIONE SUDDIVISO PER AREE CEREBRALI, PUOI AVERLO AL PREZZO SPECIALE DI 50,00 EURO. CONTATTACI PER ULTERIORI INFORMAZIONI.
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____ 1. Un membro della mia famiglia ha una demenza di Alzheimer o altri tipi di demenza (3,5).
____ 2. Più di un membro della mia famiglia ha una demenza di Alzheimer o altre forme di demenza (7,5).
____ 3. Ho avuto un singolo danno alla testa con perdita di conoscenza (2) o diversi lesioni alla testa senza perdita di conoscenza (2).
____ 4. Sono o sono stato dipendente da alcol o da droghe (4,4).
____ 5. Mi è stata diagnosticata una Depressione Maggiore o un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD/ADD) adesso o in passato (2 per le femmine, 4 per i maschi).
____ 6. Ho un regime di alimentazione poco salutare, lontano dalla dieta mediterranea (2)
____ 7. Sono obeso (2).
____ 8. Ho avuto un ictus (10).
____ 9. Ho disturbi cardiaci o infarto (2,5).
____ 10. Soffro di preipertensione o ipertensione (2,3).
____ 11. Soffro di prediabete o di diabete (3,4).
____ 12. Ho fatto cicli di chemioterapia per il cancro (3).
____ 13. Ho avuto crisi epilettiche ora o in passato (1,5).
____ 14. Ho il morbo di Parkinson (3).
____ 15. Soffro di apnea notturna (2).
____ 16. Non ho un alto grado di istruzione (fino alla 3° media) (2).
____ 17. Faccio poco esercizio fisico, meno di due volte a settimana (2).
____ 18. Il mio lavoro non richiede nuovi apprendimenti (2).
____ 19. Soffro di piorrea (2).
____ 20. Presenza di infiammazione nel corpo, come ad esempio alti livelli di omocisteina o proteina C-reattiva (2).
____ 21. Ho fumato sigarette per 10 anni o più (2,3).
____ 22. Ho bassi livelli di estrogeni, nelle femmine (2), o bassi livelli di testosterone nei maschi o nelle femmine (2).
____ 23. Ho un’età che va dai 65 ai 74 anni (2).
____ 24. Ho un’età che va dai 75 agli 84 anni (2).
____ 25. Ho un’età superiore agli 85 anni (2,5).
Somma i numeri scritti alla fine di ogni frase.
Punteggio totale: ____
Se il punteggio è inferiore a 3, hai un basso rischio di sviluppare una demenza.
Se il punteggio è compreso tra 3 e 6, potresti considerare dei controlli periodici.
Se il punteggio è superiore a 6, potresti considerare di fare una valutazione neurologica e neuropsicologica completa al più presto.
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10 COSE CHE I GENITORI NON DOVREBBERO MAI FARE
Se amate i vostri bambini e volete aiutarli a diventare degli adulti premurosi, affettuosi e dinamici, ecco 10 cose che dovreste evitate di fare.
1. IGNORARE IL LORO CERVELLO
Il loro cervello controlla tutto ciò che fanno, come pensano, come si comportano e come si relazionano agli altri. Quando il loro cervello funziona bene, anche loro a loro volta funzionano bene. Quando invece ci sono dei problemi nel loro cervello, anche la loro vita diventa problematica. LO SPECT, una tecnologia all’avanguardia, mostra la salute del cervello. Nelle immagini sottostanti puoi vedere un cervello sano, un cervello danneggiato da un trauma ( come per esempio da una caduta da una bicicletta) e il cervello di una persona affetta da ADD/ADHD. Vedere è credere. Se vuoi che tuo figlio cresca per il meglio, devi prenderti cura del suo cervello e insegnargli come fare.
2. TRASCORRERE RARAMENTE DEL TEMPO ESCLUSIVAMENTE CON LORO.
Le relazioni richiedono del tempo particolare. La cosa migliore che tu possa fare è quella di trascorrere almeno 20 minuti con il tuo bambino, ascoltandolo e facendo qualcosa che ci viene richiesto (in modo ragionevole)
3. ESSERE UNO CHE NON ASCOLTA
Quando I tuoi bambini stanno cercando di parlarti, non parlarci sopra. Impara come diventare un ascoltatore attivo. Permetti loro di dire ciò che vogliono e poi ripetilo, così sanno che li hai ascoltati.
4. NON INSULTARE
Non dire al tuo bambino, “Sei un moccioso viziato”. Questo non aiuta, questi nomi negativi vengono interiorizzati dai bambini e poi iniziano a crederci.
5. NON ESSERE TROPPO PERMISSIVO
Permettere al tuo bambino di fare ciò che vuole può renderlo “felice” al momento, ma alla lunga può essere dannoso. I bambini hanno bisogno di confini ben precisi. I bambini che hanno più problemi psicologici, sono quelli che di solito I loro genitori non sono stati in grado di stabilire dei limiti ben precisi. Sii risoluto e gentile.
6. NON SORVEGLIARLI
I lobi frontali del cervello umano, che sono implicati nel pianificare, nel giudicare e nell’impulso di controllo, non sono completamente sviluppati fino all’età di 25 anni circa. Per questo motivo spetta a te….Questo significa controllare ciò che i tuoi bambini stanno facendo e con chi lo stanno facendo. Questo non significa essere un genitore ossessivo, significa soltanto che ci tieni.
7. FAI COME TI DICO, MA NON COME FACCIO
(oppure NON ESSERE DI CATTIVO ESEMPIO)
Se sei di cattivo esempio, i tuoi figli prenderanno da te e ti seguiranno. Se dici, “mangiate la verdura” ma tu mangi continuamente dolci o patatine, anche loro ovviamente vorranno il cibo che ti vedono mangiare.
8.NOTARE SOLTANTO CIO’ CHE FANNO DI SBAGLIATO
Cerca di notare quando i tuoi figli fanno delle cose che ti piacciono, come ad esempio, pulire la loro stanza, finire i compiti per casa o lavarsi i denti.
9. IGNORARE I LORO PROBLEMI MENTALI
Di media, trascorrono 11 anni dal momento in cui i bambini sviluppano dei sintomi di salute mentale alla loro valutazione. Questo è sbagliato. I sintomi di ADD/ADHD, ansia o depressione possono avere un forte impatto nella scuola, nelle amicizie e nella vita.
10. IGNORARE IL PROPRIO STATO MENTALE
Se soffri di uno stato di salute mentale, sia esso PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress), depressione, disturbo bipolare, o di qualche cosa d’altro, questo può devastare i tuoi bambini. Ricordati il detto “Per prima cosa mettiti la maschera d’ossigeno”. Hai bisogno di prenderti cura di te stesso per poter essere la migliore versione di te stesso e come genitore.
Se amate i vostri bambini e volete aiutarli a diventare degli adulti premurosi, affettuosi e dinamici, ecco 10 cose che dovreste evitate di fare.
1. IGNORARE IL LORO CERVELLO
Il loro cervello controlla tutto ciò che fanno, come pensano, come si comportano e come si relazionano agli altri. Quando il loro cervello funziona bene, anche loro a loro volta funzionano bene. Quando invece ci sono dei problemi nel loro cervello, anche la loro vita diventa problematica. LO SPECT, una tecnologia all’avanguardia, mostra la salute del cervello. Nelle immagini sottostanti puoi vedere un cervello sano, un cervello danneggiato da un trauma ( come per esempio da una caduta da una bicicletta) e il cervello di una persona affetta da ADD/ADHD. Vedere è credere. Se vuoi che tuo figlio cresca per il meglio, devi prenderti cura del suo cervello e insegnargli come fare.
2. TRASCORRERE RARAMENTE DEL TEMPO ESCLUSIVAMENTE CON LORO.
Le relazioni richiedono del tempo particolare. La cosa migliore che tu possa fare è quella di trascorrere almeno 20 minuti con il tuo bambino, ascoltandolo e facendo qualcosa che ci viene richiesto (in modo ragionevole)
3. ESSERE UNO CHE NON ASCOLTA
Quando I tuoi bambini stanno cercando di parlarti, non parlarci sopra. Impara come diventare un ascoltatore attivo. Permetti loro di dire ciò che vogliono e poi ripetilo, così sanno che li hai ascoltati.
4. NON INSULTARE
Non dire al tuo bambino, “Sei un moccioso viziato”. Questo non aiuta, questi nomi negativi vengono interiorizzati dai bambini e poi iniziano a crederci.
5. NON ESSERE TROPPO PERMISSIVO
Permettere al tuo bambino di fare ciò che vuole può renderlo “felice” al momento, ma alla lunga può essere dannoso. I bambini hanno bisogno di confini ben precisi. I bambini che hanno più problemi psicologici, sono quelli che di solito I loro genitori non sono stati in grado di stabilire dei limiti ben precisi. Sii risoluto e gentile.
6. NON SORVEGLIARLI
I lobi frontali del cervello umano, che sono implicati nel pianificare, nel giudicare e nell’impulso di controllo, non sono completamente sviluppati fino all’età di 25 anni circa. Per questo motivo spetta a te….Questo significa controllare ciò che i tuoi bambini stanno facendo e con chi lo stanno facendo. Questo non significa essere un genitore ossessivo, significa soltanto che ci tieni.
7. FAI COME TI DICO, MA NON COME FACCIO
(oppure NON ESSERE DI CATTIVO ESEMPIO)
Se sei di cattivo esempio, i tuoi figli prenderanno da te e ti seguiranno. Se dici, “mangiate la verdura” ma tu mangi continuamente dolci o patatine, anche loro ovviamente vorranno il cibo che ti vedono mangiare.
8.NOTARE SOLTANTO CIO’ CHE FANNO DI SBAGLIATO
Cerca di notare quando i tuoi figli fanno delle cose che ti piacciono, come ad esempio, pulire la loro stanza, finire i compiti per casa o lavarsi i denti.
9. IGNORARE I LORO PROBLEMI MENTALI
Di media, trascorrono 11 anni dal momento in cui i bambini sviluppano dei sintomi di salute mentale alla loro valutazione. Questo è sbagliato. I sintomi di ADD/ADHD, ansia o depressione possono avere un forte impatto nella scuola, nelle amicizie e nella vita.
10. IGNORARE IL PROPRIO STATO MENTALE
Se soffri di uno stato di salute mentale, sia esso PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress), depressione, disturbo bipolare, o di qualche cosa d’altro, questo può devastare i tuoi bambini. Ricordati il detto “Per prima cosa mettiti la maschera d’ossigeno”. Hai bisogno di prenderti cura di te stesso per poter essere la migliore versione di te stesso e come genitore.
CONNESSIONI TRA CORPO E MENTE.
IL CORPO ACCUSA IL COLPO, ASCOLTIAMOLO PER MIGLIORARE ANCHE LA NOSTRA SALUTE EMOTIVA.
Lo stress si manifesta in molti modi diversi. Alcuni dei quali sono sintomi emotivi, come il cattivo umore e l'irritabilità, mentre altri si mascherano da effetti fisici.
Il problema, di fronte a questo fenomeno fisiologico, è che è facile liquidarlo come se fosse qualcosa d'innocuo. Inoltre le statistiche mostrano che lo stress è in continua ascesa, cosa che rende il problema più una conseguenza della vita quotidiana che una questione di salute da tenere sotto controllo. Ma se non si affronta il proprio stress le conseguenze possono essere gravi: può portare a problemi cardiaci, disturbi del sonno, sintomi depressivi e altro ancora.
Non c'è neanche bisogno di dire quanto sia importante stabilire se sussistano dei problemi con la vostra salute emotiva. Non siete in grado di capire se siete tesi? Ecco alcuni segnali che il vostro corpo potrebbe mandarvi per dirvi che siete stressati:
1. I vostri muscoli ne risentono.
Torcicollo? Spalle doloranti? Magari non dipende da quel nuovo esercizio che fate in palestra, o dal cuscino sbagliato. Quando siete stressati nei vostri muscoli accumulate molta tensione, e si può manifestare con dolori o danni. Per gli uomini i dolori alla parte bassa della schiena possono rappresentare un effetto collaterale comune dello stress, mentre le donne, come ha scritto di recente Reader's Digest, di solito hanno problemi alla parte alta. Che dite, è il "momento di un massaggio"?
2. Avete il mal di testa.
Sempre parlando di stati di tensione, ne accumulate anche in testa. Un mal di testa da stress, quel sottile dolore che vi fa sentire come se aveste una fascia che vi costringe, si verifica quando siete molto tesi. Gli antidolorifici da bancone come l'ibuprofen possono allentare il dolore, oppure gli esercizi antistress come meditazione e yoga possono offrire un po' di sollievo.
3. Avete sete.
Quando vi trovate in uno stato d'ansia le vostre ghiandole surrenali — collocate in cima ai reni — possono pompare gli ormoni dello stress nel vostro corpo. Questo può portare a un'alterazione anche degli altri ormoni, inclusa una riduzione dei composti che incidono sui livelli di elettroliti e di fluidi. Quindi se siete assetati, la colpa potrebbe essere dello stress.
4. Sudate.
Se vi siete mai trovati a fare una presentazione con le mani umide o le ascelle sudate, sapete di cosa si sta parlando. L'eccesso di sudorazione dovuto allo stress, noto come iperidrosi, può colpire chiunque si ritrovi ad affrontare un po' più di ansia del solito. Provate a usare quei trucchetti anti-stress come i respiri profondi o la musica rilassante, per cercare di abbassare all'istante quei livelli.
5. Vi cadono i capelli.
La caduta dei capelli potrebbe essere qualcosa di più che un fenomeno spiacevole. In alcuni casi la perdita di capelli è dovuta allo stress in eccesso: il Telogen effluvium, che può portare alla caduta di capelli nel corso del tempo, solo spazzolandoli o lavandoli; la tricotillomania, che porta a strapparsi i propri capelli; e l'alopecia areata, in base alla quale il sistema immunitario comincia ad aggredire i follicoli. Se ne perdete più del solito parlatene al medico.
6. Andate spesso in bagno.
Se avete problemi allo stomaco, come i crampi, o avete spesso bisogno d'andare in bagno, potreste prendere in considerazione l'idea di tenere sotto controllo il vostro stress. L'ansia può comportare problemi di digestione, come del resto osserva Everyday Health. Ecco come:
Quando lo stress attiva la risposta "fuggi o lotta" nel vostro sistema nervoso centrale, la digestione può bloccarsi perché il vostro sistema nervoso blocca l'afflusso di sangue, incidendo sulle contrazioni dei vostri muscoli digestivi e riducendo le secrezioni necessarie alla digestione.
7. Non vi sentite troppo bene.
Raffreddori e stress vanno di pari passo. Le ricerche dimostrano che lo stress può rendervi più vulnerabili a problemi come i normali raffreddori. Non solo: alcuni problemi cronici come le emicranie possono seguire a un periodo di stress. Questo fenomeno, noto come "effetto allentamento" si verifica nel momento in cui il vostro corpo comincia a rilassarsi.
Quando siete stressati il vostro copro rilascia cortisolo (altrimenti noto come ormone dello stress). L'ormone protegge dal dolore il corpo in quel determinato momento (ciao, adrenalina!) ma appena tutto si calma riporta il corpo in uno stato di equilibrio, cosa che può causare dolori — sostengono gli esperti.
8. Avete problemi ai denti.
Digrignare i denti o macinare è un fenomeno che accade senza che ve ne rendiate conto, anche durante la notte quando dormite. E il principale responsabile — avete indovinato — è lo stress. Non solo digrignare o stringere può portare a dolori mandibolari, ma c'è anche il rischio che si scheggino o comunque che si danneggino, i vostri denti. I dentisti consigliano tecniche di rilassamento, o anche di indossare un paradenti quando dormite, se la situazione s'aggrava.
9. Notate una variazione sulla bilancia.
Le variazioni di peso non sono un grande problema (in fondo ci spostiamo avanti e indietro quotidianamente). Ma se fate caso a un aumento o a un calo più consistente, può esserci qualcosa che non va. I mutamenti nell'appetito sono uno dei segni più diffusi dello stress, e possono indicare la presenza di un problema.
Gli esperti indicano che per tenere sotto controllo il rischio delle variazioni di peso ci vuole una dieta salutare, sonno a sufficienza ed esercizio fisico. Questo non solo vi aiuterà col peso, ma si tratta di strategie in sé e per sé utili ad arginare lo stress. Insomma, solo vantaggi.
10. Avete la memoria confusa.
Se vi capita un po' troppo spesso di non ricordare dove abbiate messo le chiavi, fateci caso. Le difficoltà a memorizzare sono collegate agli eccessi di stress, ha detto la CNN. Lo stress in forma cronica può andare a ridurre la memoria spaziale, cioè quella parte della vostra mente che aiuta a ricordare i luoghi, gli oggetti e altri strumenti d'uso quotidiano.
Uno di questi punti vi è sembrato familiare? Provate con le tecniche anti-stress che troverete qui di seguito. Andateci piano — il vostro corpo ne ha bisogno.
Il problema, di fronte a questo fenomeno fisiologico, è che è facile liquidarlo come se fosse qualcosa d'innocuo. Inoltre le statistiche mostrano che lo stress è in continua ascesa, cosa che rende il problema più una conseguenza della vita quotidiana che una questione di salute da tenere sotto controllo. Ma se non si affronta il proprio stress le conseguenze possono essere gravi: può portare a problemi cardiaci, disturbi del sonno, sintomi depressivi e altro ancora.
Non c'è neanche bisogno di dire quanto sia importante stabilire se sussistano dei problemi con la vostra salute emotiva. Non siete in grado di capire se siete tesi? Ecco alcuni segnali che il vostro corpo potrebbe mandarvi per dirvi che siete stressati:
1. I vostri muscoli ne risentono.
Torcicollo? Spalle doloranti? Magari non dipende da quel nuovo esercizio che fate in palestra, o dal cuscino sbagliato. Quando siete stressati nei vostri muscoli accumulate molta tensione, e si può manifestare con dolori o danni. Per gli uomini i dolori alla parte bassa della schiena possono rappresentare un effetto collaterale comune dello stress, mentre le donne, come ha scritto di recente Reader's Digest, di solito hanno problemi alla parte alta. Che dite, è il "momento di un massaggio"?
2. Avete il mal di testa.
Sempre parlando di stati di tensione, ne accumulate anche in testa. Un mal di testa da stress, quel sottile dolore che vi fa sentire come se aveste una fascia che vi costringe, si verifica quando siete molto tesi. Gli antidolorifici da bancone come l'ibuprofen possono allentare il dolore, oppure gli esercizi antistress come meditazione e yoga possono offrire un po' di sollievo.
3. Avete sete.
Quando vi trovate in uno stato d'ansia le vostre ghiandole surrenali — collocate in cima ai reni — possono pompare gli ormoni dello stress nel vostro corpo. Questo può portare a un'alterazione anche degli altri ormoni, inclusa una riduzione dei composti che incidono sui livelli di elettroliti e di fluidi. Quindi se siete assetati, la colpa potrebbe essere dello stress.
4. Sudate.
Se vi siete mai trovati a fare una presentazione con le mani umide o le ascelle sudate, sapete di cosa si sta parlando. L'eccesso di sudorazione dovuto allo stress, noto come iperidrosi, può colpire chiunque si ritrovi ad affrontare un po' più di ansia del solito. Provate a usare quei trucchetti anti-stress come i respiri profondi o la musica rilassante, per cercare di abbassare all'istante quei livelli.
5. Vi cadono i capelli.
La caduta dei capelli potrebbe essere qualcosa di più che un fenomeno spiacevole. In alcuni casi la perdita di capelli è dovuta allo stress in eccesso: il Telogen effluvium, che può portare alla caduta di capelli nel corso del tempo, solo spazzolandoli o lavandoli; la tricotillomania, che porta a strapparsi i propri capelli; e l'alopecia areata, in base alla quale il sistema immunitario comincia ad aggredire i follicoli. Se ne perdete più del solito parlatene al medico.
6. Andate spesso in bagno.
Se avete problemi allo stomaco, come i crampi, o avete spesso bisogno d'andare in bagno, potreste prendere in considerazione l'idea di tenere sotto controllo il vostro stress. L'ansia può comportare problemi di digestione, come del resto osserva Everyday Health. Ecco come:
Quando lo stress attiva la risposta "fuggi o lotta" nel vostro sistema nervoso centrale, la digestione può bloccarsi perché il vostro sistema nervoso blocca l'afflusso di sangue, incidendo sulle contrazioni dei vostri muscoli digestivi e riducendo le secrezioni necessarie alla digestione.
7. Non vi sentite troppo bene.
Raffreddori e stress vanno di pari passo. Le ricerche dimostrano che lo stress può rendervi più vulnerabili a problemi come i normali raffreddori. Non solo: alcuni problemi cronici come le emicranie possono seguire a un periodo di stress. Questo fenomeno, noto come "effetto allentamento" si verifica nel momento in cui il vostro corpo comincia a rilassarsi.
Quando siete stressati il vostro copro rilascia cortisolo (altrimenti noto come ormone dello stress). L'ormone protegge dal dolore il corpo in quel determinato momento (ciao, adrenalina!) ma appena tutto si calma riporta il corpo in uno stato di equilibrio, cosa che può causare dolori — sostengono gli esperti.
8. Avete problemi ai denti.
Digrignare i denti o macinare è un fenomeno che accade senza che ve ne rendiate conto, anche durante la notte quando dormite. E il principale responsabile — avete indovinato — è lo stress. Non solo digrignare o stringere può portare a dolori mandibolari, ma c'è anche il rischio che si scheggino o comunque che si danneggino, i vostri denti. I dentisti consigliano tecniche di rilassamento, o anche di indossare un paradenti quando dormite, se la situazione s'aggrava.
9. Notate una variazione sulla bilancia.
Le variazioni di peso non sono un grande problema (in fondo ci spostiamo avanti e indietro quotidianamente). Ma se fate caso a un aumento o a un calo più consistente, può esserci qualcosa che non va. I mutamenti nell'appetito sono uno dei segni più diffusi dello stress, e possono indicare la presenza di un problema.
Gli esperti indicano che per tenere sotto controllo il rischio delle variazioni di peso ci vuole una dieta salutare, sonno a sufficienza ed esercizio fisico. Questo non solo vi aiuterà col peso, ma si tratta di strategie in sé e per sé utili ad arginare lo stress. Insomma, solo vantaggi.
10. Avete la memoria confusa.
Se vi capita un po' troppo spesso di non ricordare dove abbiate messo le chiavi, fateci caso. Le difficoltà a memorizzare sono collegate agli eccessi di stress, ha detto la CNN. Lo stress in forma cronica può andare a ridurre la memoria spaziale, cioè quella parte della vostra mente che aiuta a ricordare i luoghi, gli oggetti e altri strumenti d'uso quotidiano.
Uno di questi punti vi è sembrato familiare? Provate con le tecniche anti-stress che troverete qui di seguito. Andateci piano — il vostro corpo ne ha bisogno.
IL GIGANTE SILENTE
NOTA IMPORTANTE:
Nonostante queste informazioni siano fornite sulla base di indicazioni ricevute da specialisti del settore, si raccomanda comunque di consultare il proprio medico qualora le analisi mettessero in evidenza la riattivazione del Virus di Epstein-Barr (EBV) .
Il Virus di Epstein-Barr (EBV) è presente circa nel 90% delle persone. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi rimane silente. Ma quando qualcosa ne scatena la riattivazione, l’EBV si fa avanti in modo subdolo.
Il virus Epstein-Barr fa parte della famiglia dell’herpes ed è conosciuto anche come herpesvirus 4. Normalmente l’EBV viene trasmesso nella saliva, ed è la causa della mononucleosi infettiva, conosciuta anche come la “malattia del bacio”. Tipicamente colpisce gli adolescenti. Può essere completamente asintomatica o presentare sintomi tra cui una forte stanchezza. Ciò che è interessante, e che nessuno ci dice, è che anche un estremo affaticamento a sua volta può causare una riattivazione del virus.
Sebbene ci siano molte condizioni causate o scatenate dall’EBV, l’estremo affaticamento è un sintomo unificante che si manifesta nella maggior parte dei casi.
I sintomi di presenza di infezione o di riattivazione dell’EBV includono:
- Estremo affaticamento
- Febbre
- Gola infiammata
- Linfonodi ingrossati
- Milza ingrossata
- Fegato ingrossato
- Eruzioni cutanee
- Disturbi emotivi
- Malattie autoimmuni, come la tiroide di Hashimoto
La cosa più importante è supportare la naturale capacità immunitaria e diminuire l’esposizione ad elementi ambientali nocivi e ad altre infezioni.
Come trattare la riattivazione del Virus Epstein-Barr
Attualmente non conosciamo una cura per il Virus di Epstein-Barr virus, e quindi tutti i trattamenti dovrebbero focalizzarsi sul riuscire a riportarlo in condizione silente.
Pertanto, si tratta di riuscire a controllare il virus, non ad eliminarlo.
Ciò significa manipolare le condizioni del proprio organismo, cioè dell’ambiente in cui l’EBV vive.
Quando un nostro paziente presenta determinati sintomi, chiediamo di verificare se è presente l’EBV. In caso positivo, ecco cosa consigliamo:
1. Consultare il proprio medico.
2. Dieta sana e nutrizione adeguata: in questo modo è possibile ridurre l’infiammazione e il carico del sistema immunitario.
3. Salute dell’intestino: rimettere in salute l’intestino dovrebbe essere la priorità di chiunque si trovi a combattere con l’EBV.Quando il rivestimento dell’intestino è danneggiato lascia filtrare le tossine, e ciò stimola il sistema immunitario a reagire in modo eccessivo, un processo denominato endotossemia.
4. Eliminare tutte le infezioni: verificare che non ci siano altre infezioni in corso che coesistono ed eventualmente provvedere a trattarle chiedendo una consulenza al proprio medico. Qualora si verifichi questo “sovraccarico infettivo” è necessario diminuire il carico che grava sul sistema immunitario.
5. Ridurre il carico di tossine e sostanze tossiche in genere: siamo bombardati da decine di migliaia di sostanze chimiche ogni giorno. Quindi è un fattore critico diminuire il carico tossico eliminando l’esposizione alle sostanze nocive.
6. Sostenere i sistemi detossinanti: questo include aiutare fegato, reni e colon, anche con l’aiuto di integratori alimentari.
7. Migliorare le abitudini che riguardano il sonno.
8. Ridurre le fonti di stress: lo stress è una delle maggiori cause delle disfunzioni del sistema immunitario. Potrebbe addirittura essere ciò che ha risvegliato l’EBV. E’ quindi necessario intervenire per ridurre i fattori stressanti. La gestione dell’attivazione dei sistemi di allarme del nostro organismo è comunque in atto nel momento in cui stiamo svolgendo un training di neurofeedback. Ciononostante è importante capire se ci sono nella nostra vita fattori stressogeni che possono essere eliminati o almeno ridotti. Prendersi cura di sé è cruciale.
9. Supplementi di origine vegetale.
10. Integratori specifici per sopprimere la riattivazione dell’EBV.
Quando il virus diminuisce in seguito a questi trattamenti, non è perché uno o più di questi attacca il virus, ma piuttosto perché essi aiutano a rimettere l’organismo in una condizione che non è ideale per il virus. Inoltre aiutano a rendere il sistema immunitario più forte e ciò fa sì che sia in grado di rimettere il virus nella sua condizione silente e quindi inattiva.
E’ possibile anche intervenire con trattamenti più forti, che però devono essere necessariamente suggeriti dal proprio medico di fiducia, come ad esempio l’utilizzo di farmaci antivirali (aciclovir, valciclovir).
Author
Dott.ssa Samantha Miazzi, fondatore e direttore scientifico di The BrainLab Group.
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